giovedì 20 maggio 2010

I solventi di uso industriale: proprietà

Si definisce solvente tuttò ciò che permette di portare una sostanza (soluto) in soluzione.
La soluzione può essere:
  • Solida: solido disciolto in un altro solido.
  • Liquida: solvente liquido che si scioglie in una o più sostanze liquide, solide o gassose.
  • Gassosa: un gas miscelato in un altro gas.
Nella pratica industriale l'uso dei solventi avviene, in genere, sottoforma di miscele di sostanze diverse.

In base alla loro struttura chimica possiamo classificare i solventi di uso industriale in:
  • Idrocarburi alifatici ed aromatici
  • Alcoli
  • Glicoli
  • Aldeidi
  • Chetoni
  • Acidi
  • Esteri
  • Eteri
  • Altri composti minori
Le modalità di interazione dei solventi di uso industriale con l'uomo e l'ambiente dipendono dalle proprietà chimico-fisiche della sostanza:
  • Temperatura di ebollizione (TE), temperatura di fusione (TF), tensione di vapore (TV):
  1. Al diminuire di TE ed all'aumentare di TV, aumenta il grado di volatilità dei composti, per cui l'assorbimento per via inalatoria sarà maggiore di quello per via trasncutanea.
  2. L'umidità e la temperatura del microclima condizionano la volatilità della sostanza variando il TV.
  3. TE, TV e TF dipendono dalle dimensioni della molecola (questa caratteristica è importante da ricordare quando si parlerà del benzene)
  • Più una sostanza è volatile più sarà probabile una contaminazione dell'aria ambientale.
Di rilevanza tossicologica sono il:
  • Peso molecolare (PM): direttamente proporzionale alle dimensioni della molecola
  1. Più piccola è la molecola, tanto più facilmente sarà capace di superare le barriere biologiche.
  • Coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua (COA): esprime il grado di lipofilia del composto.
  1. Maggiore è il COA, maggiormente il composto sarà solubile nei grassi, per cui più facilmente la sostanza supererà le barriere biologiche e si accumulerà nell'organismo (bioconcentrazione).
  2. Nei solventi aromatici la lipofilia aumenta con l'allungarsi della catena carboniosa e diminuisce in presenza di un gruppo funzionale polare.
In base alla solubilità e liposolubilità classifichiamo i solventi in:
  • Polari: con elevata idrosolubilità
  • Apolari: con elevata liposolubilità
  • Bipolari: idrosolubili e liposolubili.
Altri parametri da considerare per un uso corretto die solventi industriali sono:
  • Concentrazione di soglia di riconoscimento dell'odore (TOC):
  1. Tutti i solventi hanno un odore, dall' aromatico ed pungente.
  2. Una bassa TOC percepita dal lavoratore può considerarsi un avvisatore di pericolo
  • Densità relativa rispetto all'acqua (DRL):
  1. Esprime la tendenza che una sostanza immiscibile, messa in acqua, ha di mantenersi in superficie o di depositarsi sul fondo.
  • Densità relativa rispetto all'aria (DRA):
  1. Esprime la tendenza dei vapori di un solvente ad accumularsi negli strati inferiori dell'atmosfera in uno spazio confinato.
  2. Dipende dal PM.
  3. Utile per la valutazione dell'entità del rischio di contaminazione degli ambienti.
  • Punto di infiammabilità (PI)
  • Temperatura di autoaccenzione (TA)
  • Limite di esplosività (LE)
[Bibliografia: Medicina del Lavoro-UTET]

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