giovedì 9 febbraio 2012

Il microclima: viziatura dell’aria indoor

L’aria indoor ha una composizione simile a quella dell’aria atmosferica componendosi di circa 20% di Oe 78% di N. Può però essere viziata dalla costante presenza dell’uomo e di altri fattori che possono modificarla:

  • AGENTI FISICI proveniente dal materiale edilizio, condizionatori, ecc…
  • AGENTI CHIMICI liberati dal fumo di tabacco, prodotti per la pulizia, insetticidi, combustioni, impianti di riscaldamento, ecc…
  • CONTAMINAZIONI BIOLOGICHE: batteri, virus, polveri, ecc…
  • UOMO:
  1. Una persona a riposo emette 70 Kcal e 5 g di vapore acqueo/ora, questo determina l’aumento del tasso di umidità e della temperatura di un microclima con scarso movimento di aria fino a valori che possono determinare malessere e disturbi da colpo di calore.
  2. L’aria espirata contiene 3,5-4% di CO2, quindi nell’aria indoor si ha un accumulo di CO2 che determina viziatura dell’aria. Quando il tasso di CO2 si aggira intorno all’uno per mille possono comparire cefalea, malessere,  stanchezza ed irritabilità. Per evitare questo bisogna calcolare il cubo d’aria (o quota di ventilazione), cioè la quantità di aria necessaria ogni ora ad una persona affinché il tasso di CO2 non superi l’uno per mille. In media per evitare la viziatura sono necessari 32m3 d’aria per persona negli uffici o abitazioni, 35m3 d’aria per persona nelle scuole, 40m3 nei dormitori, 70m3 nelle sale di degenza ospedaliera. Il valore minimo del cubo d’aria non può essere minore di 8-10m3 perchè cubi d’aria più piccoli richiederebbero un numero maggiore di cambi d’aria che possono determinare fastidiose correnti.

I ricambi d’aria possono essere:

  1. Naturali
  2. Spontaneo
  3. Artificiali
  4. Sistemi di condizionamento

Il movimento ottimale dell’aria è tra 0,3- 0,05 m/sec.

Per valutare la carica microbica si usano strumenti adatti come gli slit sampler che aspirano l’aria e depositano il microrganismo in terreni di coltura posti in capsule di Petri.

Il controllo della viziatura dell’aria può essere effettuato con l’indice di temperatura effettiva che unisce in un singolo valore gli effetti della temperatura, umidità e movimenti d’aria in rapporto alla sensazione di caldo-freddo. I valori consigliati dall’OMS sono: 30°C per un lavoro sedentario, 28°C per un lavoro moderato e 26,1°C per un lavoro pesante

[Bibliografia: igiene medicina preventiva e sanità pubblica]

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