La Medicina del Lavoro è una disciplina nata come branca della medicina interna ma che oggi rappresenta una disciplina autonoma che ha come compito essenziale la promozione e la conservazione del completo benessere psico-fisico dei lavoratori.
Inizialmente , in quanto branca della medicina interna, aveva lo scopo di studiare le patologie caratteristiche dei luoghi di lavoro e che dal lavoro stesso erano provocate; attualmente rappresenta una disciplina autonoma in costante evoluzione in quanto quasi quotidianamente vengono introdotte nuove tecnologie, nuovi prodotti e nuovi modi di produzione che pongono nuovi problemi per il completo benessere psico-fisico dei lavoratori.
È in continua evoluzione perché, più di tutte le altre branche della medicina, risente delle trasformazioni economiche e sociali del Paese: con i mutamenti sociali mutano anche le patologie.
Oggi sono in diminuzione le patologie da lavoro tradizionale, mentre, sono in aumento il disagio e la patologia aspecifica, ossia, sintomatologie mal definite che dipendono non solo da cause professionali ma dall’impatto fra individuo e ambiente globalmente inteso (si identificano con le malattie cronico-degenerative).
Le malattie cronico-degenerative rappresentano le malattie lavoro-associate.
Le patologie da lavoro tradizionale sono le malattie monofattoriali (ad esempio derivanti da esposizione a gas, polveri, fumi) e gli infortuni (L'infortunio è l'evento occorso al lavoratore per causa violenta in occasione di lavoro e da cui sia derivata la morte o l'inabilità permanente al lavoro, assoluta o parziale, ovvero un’inabilità temporanea assoluta che comporti l'astensione dal lavoro per più di tre giorni).
La medicina del lavoro opera servendosi di:
- Monitoraggio ambientale
- Monitoraggio biologico
- Sorveglianza sanitaria e valutazione della suscettibilità individuale
- Studi epidemiologici
- Fisiologia del lavoro
- Igiene del lavoro
- Fisiopatologia e patologia del lavoro
Immagini by EffeDiMed
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