mercoledì 30 giugno 2010

Monitoraggio Ambientale


Il monitoraggio ambientale è la valutazione qualitativa e quantitativa degli agenti lesivi negli ambienti di lavoro e la valutazione dei rischi associati alla loro esposizione, tali valutazioni vengono effettuate riferendosi a dei parametri di riferimento.

Attraverso il monitoraggio ambientale il medico del lavoro verifica che le concentrazioni nell’aria di una sostanza nociva, siano al di sotto dei limiti di riferimento ( rappresentati dai TLV da altri riferimenti se esistono norme specifiche).

Il monitoraggio ambientale, quindi, ha tre finalità:
  1. Verificare le concentrazioni inquinanti nell’ambiente di lavoro
  2. Verificare l’efficacia delle misure preventive
  3. Valutare il rischio dell’esposizione a tali sostanze
  • Cos’è il rischio?
Il rischio è la probabilità che si manifesti un evento nocivo. È il prodotto della lesività per l’esposizione: se la lesività o l’esposizione sono nulle (anche una sola delle due) non si ha rischio
È la probabilità che si manifesti un evento nocivo.


Il monitoraggio ambientale è solo uno degli strumenti del medico del lavoro e presenta dei limiti:
  1. Considera solo le concentrazioni ambientali senza dare informazioni sulle dosi assorbite
  2. Considera solo la via respiratoria come via di penetrazione
  3. Non fornisce informazioni sulle eventuali esposizioni extraprofessionali
Quali sono i parametri di riferimento?
In Italia, per alcuni agenti nocivi, esistono norme di legge specifiche, mentre, per tutti gli altri, ci si riferisce alla lista prodotta dalla conferenza governativa americana di igiene industriale (ACGIH) nella quale sono indicati i TLV.

Obbiettivo dei TLV è di garantire condizioni di lavoro tali da impedire una compromissione della salute per la maggior parte dei lavoratori.
I TLV rappresentano i valori limite di soglia (Threashold Limit Values), ossia, i limiti di esposizione (le concentrazioni) entro i quali si ritiene che la quasi totalità dei lavoratori possa essere esposta ripetutamente, giorno dopo giorno, senza andare incontro ad effetti nocivi per la salute : bisogna tenere in considerazione la suscettibilità individuale; una piccola percentuale di lavoratori può ammalarsi pur rimanendo nei valori limite di soglia.

I TLV non rappresentano un limite preciso fra concentrazione pericolosa e non pericolosa in quanto l’inquinamento ambientale interagisce con la suscettibilità individuale.

La suscettibilità individuale può dipendere dall’età, dal sesso, dallo stato fisiologico del lavoratore (ad esempio la gravidanza), può dipendere dalle abitudini di vita (dieta, alcool, fumo e droghe), può dipendere dalla normale costituzione genetica (polimorfismo genico) o da alterazioni a carico di geni che codificano per enzimi coinvolti nel metabolismo di determinati tossici ambientali, può dipendere da condizioni patologiche preesistenti oppure da trattamenti medici che interferiscono con gli agenti lesivi: nella visita di assunzione e nella sorveglianza sanitaria è importante tenere presente la possibilità di una ipersuscettibilità.

I TLV possono essere ponderati su un certo tempo di esposizione e si distinguono:
  • TLV-TWA (concentrazione giornaliera): esprimono una concentrazione ponderata che si riferisce ad una concentrazione media per un giorno lavorativo da otto ore per 40 ore settimanali entro la quale si ritiene che la quasi totalità dei lavoratori possa essere ripetutamente esposta senza che insorgano effetti negativi per la salute
  • TLV-STEL: valore limite di soglia ponderato su un breve tempo di esposizione (15 minuti): rappresenta la massima concentrazione a cui i lavoratori possono essere sottoposti per 15 minuti consecutivi senza che insorgano problemi di irritazione; i TLV-C devono essere tali da non far superare il TLV-TWA , inoltre, non deve mai essere superata anche se si mantiene nel TLV-TWA ; non si devono superare 4 TLV-STELL in un turno lavorativo e, fra l’esposizione ad un valore TLV-STELL e altro ci deve essere un intervallo di almeno un’ora
  • TLV- C (ceiling): concentrazione che non deve mai essere superata durante l’attività lavorativa
  • TLV miscele: le sostanze in miscela possono avere effetti :
  1. additivi
  2. sinergici
  3. potenzianti
Generalmente, nell’ambiente di lavoro, non esiste un unico inquinante ma una miscela di inquinanti, cioè, nell’aria sono concentrate diverse sostanze inquinanti, pertanto, è necessario utilizzare i TLV miscele: il TLV miscele è valido solo se gli inquinanti hanno unicamente effetti additivi.

La Società italiana di medicina del lavoro e l’Associazione italiana degli igienisti industriali (AIDII) utilizzano i VLP (valori limite ponderati) che corrispondono ai TLV (ma Prof. Sannolo parla di TLV, quindi, questa cosa la sai per saperla ma devi parlare di TLV)
- MAC (Maximum Allowable Concentration): massima concentrazione ammissibile che non può mai essere superata (erano utilizzati dai russi ma ora non si usano più; corrispondono più o meno al TLV-C ma non è importante saperli; li ho scritti perché nel libro ci stavano ma non ritengo siano importanti perché non si usano neanche più)
I valori limite di soglia sono espressi in mg/m3 (milligrammi per ogni metro cubo d’aria) o ppm (parti in volume di ogni sostanza per ogni milione di parti d’aria)

[Bibliografia: Medicina del Lavoro-UTET]
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