sabato 26 giugno 2010

Sorveglianza sanitaria


La sorveglianza sanitaria è la valutazione periodica, medico-fisiologica dei lavoratori esposti con l’obbiettivo di proteggere la salute del lavoratore e prevenire le malattie correlate al lavoro.
Il medico del lavoro deve:
  • Valutare eventuali modificazioni peggiorative dello stato di salute dei lavoratori a seguito dell’esposizione lavorativa
  • Valutare il rischio professionale tenendo presente il binomio uomo-ambiente, quindi, relazionare i livelli inquinanti ambientali alle quantità di inquinante assorbito e valutare gli effetti che tale esposizione determina nei lavoratori: per fare ciò utilizza elementi clinici, strumentali, di laboratorio oltre agli indicatori ottenuti dal monitoraggio biologico e da quello ambientale
Lo scopo della sorveglianza sanitaria è di prevenire le malattie professionali evitando che l’esposizione ad agenti lesivi di natura professionale o le condizioni di lavoro possano provocare danni permanenti e invalidanti.

La sorveglianza sanitaria è un intervento di prevenzione secondaria che mira a riconoscere tempestivamente eventuali alterazioni a carico della salute del lavoratore valutando alterazioni precoci dello stato di salute in fase preclinica. Nei luoghi di lavoro è affidata al medico competente.
L’articolo 38 del Decreto Legislativo 81/08 chiarisce chi può assumere la qualifica di medico competente:
- Specializzati in medicina del lavoro
- Docenza in medicina del lavoro
- Specializzati in medicina preventiva dei lavoratori e psicotecnica
- Specializzati in Tossicologia industriale
- Specializzati con specializzazione equipollente (igiene o medicina legale che abbiano seguito percorsi universitari appositi)

[Bibliografia: Medicina del Lavoro-UTET]
Immagini by Aren Services

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