La resezione curativa prevede:
- Rimozione di tutto il tessuto tumorale macroscopico
- Assenza di residuo tumorale microscopico
- Margini di resezione liberi da neoplasia
- Linfoadenectomia estesa oltre la stazione successiva a quella eventualmente interessata.
La gastrectomia totale è accompagnata da un intervento di ricostruzione.
I chirurghi Giapponesi classificano la linfoadenectomia in:
- Primo livello: linfonodi perigastrici
- Secondo livello: linfonodi dell’arteria splenica, gastrica sinistra, epatica comune
- Terzo livello: linfonodi periaortici, legamento epatoduodenale, retropancreatici, radice del mesentere.
Per le neoplasie non resecabili in fase avanzata, la chirurgia palliativa garantisce al paziente la sopravvivenza. Il trattamento di prima scelta prevede un’anastomosi gastro-digiunale; in condizioni che controindicano interventi complessi si fa una stomia cutanea a valle della stenosi che garantisce lo svuotamento gastrico e la nutrizione.
In caso di ostruzione del cardias si usano protesi o trattamento laser per via endoscopica.
[Bibliografia: Lineamenti di oncologia medica idelsen-gnocchi, manuale di gastroenterologia unigastro, chirurgia dionigi]
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