Un lavoratore professionalmente esposto può assorbire piombo attraverso varie vie di penetrazione.
Vie di penetrazione:
- Inalatoria: riguarda principalmente l’esposizione professionale, il piombo penetra nelle vie respiratorie attraverso polveri, fumi e gas (Fonde a 327 gradi centigradi e a 450 gradi centigradi emette vapori)
- Orale: riguarda principalmente l’esposizione extraprofessionale; la popolazione generale può assumere piombo attraverso:
1. Vini e alcoolici contaminati dai tappi metallici
2. Recipienti in ceramica utilizzati come contenitori di alimenti
3. Picacismo: via di penetrazione tipica del saturnismo infantile e consiste nell’ingestione da parte dei bambini di oggetti contenenti piombo o verniciati con vernice contenente piombo
- Cutanea: poco importante e avviene per contatto con benzine contenenti piombo
Vie di eliminazione:
- Urine
- Feci
Distribuzione: il piombo si accumula in diverse sedi con diversi effetti biologici
- Tessuti molli: rappresenta il deposito responsabile delle lesioni tossiche in quanto rappresenta il pool a scambio rapido che cede il piombo al sangue mantenendo l’equilibro dinamico fra piombemia e accumulo nei tessuti molli
È l’accumulo nei tessuti molli che sostiene la concentrazione di piombo nel sangue
- Osso spungioso, cute e muscoli: pool a scambio intermedio
- Osso corticale, denti, capelli: pool a lento scambio, non è responsabile di alcun effetto biologico
Organi e apparati bersaglio dell’azione tossica del piombo.
Gli effetti biologici dell’intossicazione da piombo sono a carico di:
- Sistema emopoietico: il piombo provoca anemia (la piombemia, in corso di anemia, può essere sottostimata perché il piombo si accumula principalmente nei globuli rossi) attraverso un duplice meccanismo.
1. il piombo blocca alcuni enzimi della sintesi dell’eme e determina una anemia ipocromica normocitica con accumulo di ferro nei tessuti e accumulo nelle urine dei prodotti a monte degli enzimi bloccati.
2. altera la membrana cellulare dei globuli rossi provando iperemolisi (anemia emolitica)
· alcuni globuli rossi contenenti granulazioni brune con RNA ribosomiale che sono un reperto caratteristico ma non specifico dell’intossicazione da piombo
- Sistema nervoso: il piombo può determinare alterazioni a carico del sistema nervoso determinando quadri di diverso tipo ma ormai molto rari:
a) Encefalopatia acuta da spasmo delle arteriole cerebrali: stato confusionale, diminuzione della memoria e della vigilanza.
b) Encefalopatia cronica: si manifesta in soggetti sottoposti ad una esposizione intensa e di lunga durata e si realizza sia a causa dell’azione vasospastica del piombo che all’instaurarsi di lesioni ateriosclerotiche da ipertensione conseguente alla nefropatia saturnina.
Le encefalopatie sono ormai scomparse ed erano dovute a gravi intossicazioni con valori di piombemia superiori ai 150 microgrammi/dl.
c) Paralisi periferiche: tipica è la paralisi del radiale con mano che crolla sull’avambraccio e impossibilità a flettere e ad addurre la mano.
L’intossicazione da piombo è particolarmente pericolosa per il SNC dei bambini potendo provocare una compromissione dello sviluppo intellettivo (attenzione al picacismo).
- Rene
- Muscolatura intestinale: il piombo esercita un’azione spasmogena nei confronti della muscolatura liscia intestinale che determina la colica saturnina che è sempre preceduta da un periodo di epigastralgie e dolori addominali diffusi (non avviene mai all’improvviso).
La colica saturnina è caratterizzata da dolore acuto in sede periombelicale, stipsi ed alvo chiuso a feci e gas. Il dolore subisce remissioni parziali ma senza trattamento con spasmolitici non si ha risoluzione anche per 7-8 giorni. Va in diagnosi differenziale con la peritonite acuta a differenza però di questa si ha sollievo dopo la palpazione mentre nella peritonite l'addome non è trattabile.
Meccanismo d’azione. il piombo esplica la sua azione tossica attraverso diversi meccanismi:
- Azione spamogena: determina lo spasmo della muscolatura liscia intestinale (colica saturnina)
- Azione vasospastica: determina lo spasmo delle arteriole determinando ipertensione arteriosa o danno cerebrale per spasmo arteriolare
- Azione litica nei confronti delle emazie alterando la membrana eritrocitaria
- Inibizione degli enzimi della sintesi dell’eme
- Azione neurotossica sui nervi periferici determinando alterazioni della conduzione nervosa delle fibre motorie e sensitive che può essere seguita da una neuropatia, raramente una paralisi radiale
[Bibliografia: Medicina del Lavoro- UTET]
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