Il monitoraggio biologico si realizza attraverso il dosaggio di due tipi di indicatori: indicatori di dose interna ed indicatori di effetto biologico.
Gli indicatori di dose interna si dividono in:
- Indicatori di esposizione: sono indicatori la cui concentrazione è correlabile a quella del tossico presente nell’ambiento di lavoro. Ad es. la piombemia aumenta proporzionalmente alla quantità di metallo presente nell’aria dell’ambiente di lavoro
- Indicatori di accumulo: misurano la concentrazione di un tossico accumulato nell’organismo.Indicano la quantità del tossico in determinati tessuti e si basa sul particolare tropismo di una sostanza per un determinato tessuto nel quale si accumula (sono molto utilizzati in medicina legale)
- Indicatori di dose vera: permettono di valutare la quantità di sostanza biologicamente attiva. Ad es. la piombemia è un indicatore di esposizione ma non di dose vera in quanto il piombo circolo nel sangue in 2 forme : all’interno dei globuli rossi (95%) e in forma libera. La forma libera rappresenta la quota biologicamente attiva del piombo presente nel sangue
- Subcritici: permettono di valutare l’effetto di un’esposizione ad un tossico quando non si sono ancora verificate alterazioni cellulari
- Critici: evidenziano effetti biologici precoci e ancora reversibili, espressione di alterazioni cellulari indotte dal tossico
I BEI: sono i limiti biologici di esposizione. Gli indicatori biologici di esposizione rappresentano i valori del livello di un determinato indicatore che è possibile riscontrare in campioni biologici prelevati da lavoratori sani, esposti a livelli di concentrazione del tossico nell’aria dell’ordine di grandezza dei limiti negli ambienti di lavoro TLV-TWA; corrispondono agli indicatori di dose intena, di accumulo e di dose vera.
Gli indicatori di esposizione dosati (dose interna, accumulo e dose vera) vanno confrontati con i BEI (valori di un determinato indicatore presenti nei lavoratori sani esposti a concentrazioni del tossico che rientrano nei TLV-TWA).
Gli indicatori di esposizione vanno inoltre confrontati con i valori di quell’indicatore valutato nello stesso lavoratore prima dell’esposizione e con la popolazione generale non esposto, per motivi lavorativi, a quel determinato tossico.
I BEI rappresentano i valori di concentrazione entro i quali la maggior parte dei lavoratori esposti non subisce effetti negativi per la salute:
- Per sostanza esistono diversi valori di BEI in relazione alla matrice biologica considerata
- Non rappresentano un confine netto fra concentrazione pericolosa e non pericolosa
I BEI sono i valori di un determinato tossico entro (al di sotto dei quali) i quali si ritiene che la maggior parte dei lavoratori esposti non subisca effetti negativi sulla salute; sono rappresentati, quindi, dai valori di un determinato tossico presenti nei lavoratori che sono esposti a concentrazioni del tossico ambientale che rientrano nel TLV-TWA.
I BEI sono rappresentati da diversi valori di riferimento in relazione alla matrice biologica nella quale vengono dosati.
Per poter interpretare al meglio gli indicatori biologici è necessario conoscere la farmacocinetica e la farmacodinamica del tossico in studio per sapere: cosa cercare, dove cercarla e quando cercarla (ossia qual è il periodo più opportuno per il prelievo: dipende dall’emivita) quando vengono effettuati i prelievi? Di solito a fine turno o a fine settimana.
- L’ACGIH ha identificato gli indici biologici di esposizione per 35 sostanze e per ciascuna di esse ha indicato la matrice biologica sulla quale effettuare le analisi (sangue, urina..) ed il tempo di campionamento
- I valori sono sempre valutati in relazione alla creatinina per evitare che vengano falsati dalla maggiore o minore diluizione dell’urina
- Sono stati identificati solo per quelle sostanze delle quali si conoscono la tossicocinetica e la tossico dinamica
- I BEI non rappresentano un limite netto fra esposizione pericolosa e non pericolosa a causa della suscettibilità individuale
- Sono ancora poche le sostanze per le quali sono stati individuati gli indici biologici di esposizione
- Per i cancerogeni gli indicatori di dose sono poco efficaci perché non esiste una definita relazione dose-effetto ed i dati disponibili sono principalmente epidemiologici
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