giovedì 5 agosto 2010

Piombo: indicatori di dose interna ed indicatori di effetto

I valori limite biologici sono rappresentati da indicatori di dose interna e indicatori di effetto.
 
Gli indicatori di dose interna che permettono di valutare la quantità di piombo assorbita sono rappresentati da:
  • Piombemia:
    -    è un indicatore di esposizione in quanto esiste una stretta correlazione fra concentrazione ambientale e piombemia, quindi permette di rilevare eventuali ipersensibilità attraverso  l’abnorme assorbimento.
    Non è un indicatore di accumulo in quanto si normalizza entro poche settimane anche in presenza di un importante accumulo o, addirittura, con un quadro di saturnismo conclamato.
    La piombiemia viene dosata nel corso dell’ esposizione o immediatamente dopo la cessazione dell’esposizione: è un indicatore di esposizione attuale. Può essere falsata da stati patologici quale l’anemia.


  • Piomburia dopo carico con EDTA:
-    è un indicatore di esposizione pregressa, anche a distanza di anni. L’EDTA è un agente chelante che lega il piombo presente nel plasma e nei tessuti molli e ne provoca l’escrezione: non è un test routinario
-    indica il piombo di deposito che è in equilibrio dinamico con quello del sangue, quindi, la quota diffusibile e metabolicamente attiva.

Indicatori di effetto: 
  • ALA-deidrasi eritrocitaria:
  1. Viene dosata negli eritrociti.
  2. La riduzione dell’ALA-deidrasi rappresenta il più precoce effetto biologico
  3. Esiste una stretta correlazione fra piombemia e inibizione dell’ALA-deidrasi
    -    già a bassi livelli di piombemia (10-20 microgrammi/100ml) si ha una riduzione dell’attività dell’ALA-deidrasi mentre si normalizza quando la piombemia si abbassa.
  4. in caso di pregresse e gravi esposizioni al piombo l’ALA-deidrasi rimane marcatamente inibita
  • Protoporfirina IX eritrocitaria:
  1. Esiste una stretta relazione fra i valori di protoporfirina IX negli eritrociti e piombemia  anche se esiste un periodo di latenza
  2. In caso di pregresse e gravi esposizioni i livelli di protoporfirina IX rimangono elevati anche dopo mesi dall’esposizione: è un indicatore di accumulo
  3. La Protoporfirina si lega allo Zinco (Zn+2) formando la Zincoprotoporfirina. La concentrazione di ZPP aumenta per intossicazioni da Piombo di durata superiore ai 3 - 4 mesi.
  4. Il suo accumulo è dovuto all’inibizione dell’eme-sintetasi
  • Acido delta-aminolevulinico urinario:
  1. È normalmente presente nelle urine ed aumenta significativamente quando la piombemia supera i 90 microgrammi/100ml: i valori si normalizzano rapidamente
  2. È un indicatore di danno ma non di pregressa esposizione
  • Coproporfirina urinaria:
  1. Rilevabile per valori di piombemia superiori a 60 microgrammi/100 ml
  2. Non è un test specifico per l’esposizione al piombo in quanto la sua escrezione aumenta anche per alcune patologie quali:
    -    Porfiria cutanea tarda
    -    Malattie epatiche
    -    Anemie emolitiche 
[Bibliografia: Medicina Del Lavoro-UTET]
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