martedì 11 maggio 2010

Il rumore: effetti uditivi


Possiamo classificare gli effetti del rumore in uditivi ed extrauditivi.

Gli effetti uditivi sono:
  • Spostamento temporaneo della soglia uditiva (STS) o fatica uditiva: per esposizioni prolungate a rumore continuo fino ad 80 dBA.
  • Ipoacusia da trauma acustico cronico o ipoacusia da rumore: per esposizione professionale prolungata a livelli sonori > di 80 dBA per 8 ore al giorno e per 5 giorni la settimana.
  • Ipoacusia da trauma acustico acuto: per esposizione a rumori particolarmente intensi e di breve durata.
L' STS o fatica uditiva è lo spostamento temporaneo della soglia uditiva dovuto all'esposizione ad un suono o un rumore particolarmente intenso in grado di provocare un innalzamento transitorio della soglia uditiva rispetto a quella di riposo, seguito da un recupero della percezione uditiva che inizia al cessare dell'esposizione e si completa in 16 ore. Non si perde la capacità funzionale della cellula acustica, è un meccanismo di difesa che si attiva in presenza di stimoli intensi. Cessato lo stimolo, in 16 ore, si ripristina il livello di soglia uditiva iniziale.

L'ipoacusia da trauma acustico cronico (ipoacusia da rumore) e la sua gravità sono correlate alle caratteristiche del rumore, all'intensità sonora, al tipo di rumore (continuo o impulsivo), alla durata dell'esposizione ed all'ipersuscettibilità individuale.
Secondo la teoria dell'uguale energia, a parità di tempo di esposizione e di tipo di rumore, il rischio è correlato all'energia assorbita dall'orecchio.
In relazione al tipo di rumore, quello impulsivo è più lesivo del rumore continuo per la mancata attivazione del riflesso stapediale (contrazione del muscolo stapedio che riduce il grado di affondamento della platina della staffa nella finestra ovale) che necessita di un tempo di latenza di 150 msec (più lungo del tempo di raggiungimento del picco del rumore impulsivo).
La suscettibilità individuale si pensa sia correlata a fattori congeniti ed alla vascolarizzazione e metabolismo delle strutture cocleari.
Il danno uditivo da prolungata esposizione inizialmente interessa sempre le cellule acustiche situate a circa 8-9 mm dalla finestra ovale per la ridotta irrorazione di questa zona che ne aumenta la sensibilità allo stimolo sonoro. In oltre, data la disposizione tonotopica delle frequenze sulla membrana basilare, suoni ad alte frequenze provocano un danno a livello del giro basale, suoni a basse frequenze danneggiano il giro apicale. In ogni caso vengono danneggiate prima le cilia esterne e poi quelle interne.

Le manifestazioni cliniche dipendono dallo stadio di patologia:
  • Primo stadio: dopo la prima esposizione, alla fine del turno di lavoro, si possono manifestare i seguenti sintomi che permangono 2-3 settimane:
  1. Acufeni a tonalità acuta
  2. Sensazione di orecchio pieno
  3. Cefalea
  4. Senso di intontimento
  5. L'esame audiometrico non mostra alterazioni.
  • Secondo stadio: può durare mesi o anni
  1. Acufene
  2. L'esame audiometrico mostra un innalzamento di soglia zonale di circa 30-40 dB sulla frequenza di 4 KHz.
  • Terzo stadio:
  1. Il paziente non sente il ticchettio dell'orologio
  2. Il deficit audiometrico può raggiungere i 45-60 dB
  • Quarto stadio: si raggiunge dopo anni di esposizione:
  1. Sordità da rumore
  2. Acufeni
  3. Fenomeno del recruiment: i suoni sono percepiti in maniera distorta per la sofferenza delle cellule ciliate esterne.
  4. Innalzamento della soglia uditiva sulle frequenze 4, 6, 3, 2, 8 KHz.
Il deficit uditivo cronico da rumore ha le seguenti caratteristiche:
  • Di tipo percettivo con curva audiometrica a cucchiaio
  • Sempre bilaterale nel 4 stadio
  • Simmetrico
  • Irreversibile
  • Non evolutivo terminata l'esposizione
  • Recruiment presente
Diagnosi:
Si fa attraverso:
  • l'anamnesi, verificando:
  1. l'esposizione prolungata a rumori > 85 dBA Leq
  2. esposizioni extralavorative
  3. presenza di acufeni
  4. ipoacusia soggettiva
  5. affezioni attuali o pregresse all'orecchio
  6. traumi cranici
  7. uso di farmaci tossici sul nervo acustico
  8. patologie ereditarie come la sordità
  • Visita otorinolaringoiatrica: per escludere la presenza di tappi di cerume
  • Esame audiometrico: deve presentare un'innalzamento della soglia uditiva
L'ipoacusia da trauma acustico acuto per rumore improvviso di elevata intensità è caratterizzata da:
  1. Dolore violento all'orecchio
  2. Notevole ipoacusia
  3. Acufeni
  4. Vertigini (per interessamento del labirinto)
  5. Sangue (se vi è rottura della membrana del timpano)
  6. Lesione monolaterale
  7. In parte reversibile
  8. Recruitment sempre presente
  9. L'esame audiometrico rivela un deficit percettivo o misto
La diagnosi si basa su:
  • Anamnesi
  • Esame otorinolarigoiatrico
  • Monolateralità della lesione.
[Bibliografia: Medicina del Lavoro-UTET]
[Immagine:
città di Spinea ]

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