Professioni nel settore terziario, in particolare quelle che prevedono l'uso dei videoterminali, richiedono un grande impiego dell'apparato visivo. Se l'impegno occupazionale è incompatibile o supera le capacità di compenso dell'organismo, ne può derivare una diminuzione della prestazione, aumento di errori o distubi della visione che possono insorgere per:
- Inefficienza dell'accomodazione.
- Irrazionale distribuzione di fonti luminose e variazioni di intensità della luce.
- Presenza di sostanze aereodisperse che possono determinare fenomeni irritativi sulle mucose oculari (sick building syndrome).
- L'acuità visiva: capacità di poter distinguere due punti o due linee come immagini distinte. Dipende dall'intensità luminosa, dalla trasparenza del cristallino e della cornea, dallo stato refrattivo (es. miopia), dalla funzionalità retinica e del nervo ottico.
- L'accomodazione: riflesso fisiologio per la messa a fuoco degli oggetti tramite variazioni di curvatura del cristallino. Diminuisce in ampiezza, velocità e precisione con la riduzione della luminosità, è una delle principali cause dei disturbi oculo-visivi nelle professioni che fanno grande uso di videoterminali.
- L'adattamento: capacità dell'occhio di adeguarsi alle variazioni di illuminazione.
In ogni caso, i disturbi connessi all'uso dei videoterminali non sono dovuti all'emissioni delle seguenti radiazioni:
- Onde di radiofrequenza: non attraversano la faccia esterna del tubo catodico.
- Radiazioni infrarosse ed ultraviolette: data la composizione chimica dello schermo non dovrebbero essere trasmesse all'esterno.
- Raggi X a bassa energia: non attraversano lo schermo.
[Bibliografia: Medicina del Lavoro-UTET]
[Immagine: Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ]
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